Marketing rules

E’ cosa ovvia che gli appassionati di sport siano anche dei cultori di cucina, in particolare per patatine e birra, specie se accompagnate dal rutto libero.

Ecco perchè oggi insieme alla Gazzetta dello Sport si trova a dispense l’enciclopedia de La Cucina Italiana.
Come se bastasse arruffianarsi una rivista di cucina, quand’anche blasonata come la già citata, per far apprezzare alle mogli/compagne/fidanzate/mamme/nonne il fanatismo ossessivo per lo sport, di cui metà della popolazione italiana se ne guarda bene di vergognarsi.

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Polase Party

Accade che negli ultimi tempi abbia a lavorare un congruo numero di ore, il che produce un gradevole effetto sudore diffuso (mai provato finora, ma si sa: gli impiegati di concetto non sudano e si ammalano di malattie innominabili tutte causate dalla sedentarietà) mai provato prima.

Ora: sudare fa benissimo, ma riduce i sali minerali nell’organismo.

Ogni età ha la sua droga. La nostra, ora, è il Polase.


The Pink Floyd moment continua

In questo momento della mia vita di sfiga totale globale misto mare, la musica è una gran consolazione.
E anche se non ho nessun passato da uccidere, questo è il pezzo del momento.

 


Ma quanto era bello? Ma quanto è bravo?

In fase pesantemente nostalgica, propongo una sequenza di quanto era bello David Gilmour da ragazzo.
Di quanto è sempre stato bravo e basta.

Di quanto.


PIL

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.  

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

 

Bob Kennedy, 1968


The Boss, again


Io ti ascolto, Tozzi

Io ti ascolto, e ciò che dici sulle case vecchie rappezzate da catene e supporti mi rassicura.
Attento a te, dovessi avere una crepa del cazzo che attraversa a casa mia a qualsiasi titolo, ti vengo a trovare a casa.

Ma anche no.


Mai più senza #3

http://www.youtube.com/user/CulturePub


Grossesse

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Elle photographie chaque jour de sa grossesse Vidéo videosinsolites sélectionnée dans Féminin

Milano Due

Non c’ero mai stata, prima di stamattina.
Spero di non andarci più.
Uno dei posti più finti dell’universo, quasi come Porto Cervo o quel diavolo di resort sulla collina di Benidorm.
Lui e i suoi cigni del cappero, e i ponticelli, e le sciure che portano a spasso gli shitzu.
Persino il prete della parrocchia di Milano Due (che – guarda caso – si chiama “Dio Padre”, mica un santo qualsiasi) è il sosia di Galliani.
Una mattina da incubo, per di più per seguire un funerale in cui più di metà dei partecipanti erano lì per fare figura. Quindi finti.

BRRRRRRRR.